vicolo di Apice Vecchia

Apice, nel cuore del Sannio beneventano, è un paese unico, diviso tra passato e presente. La sua particolarità sta nell’esistenza di due centri distinti: Apice Vecchio, abbandonato dopo il terremoto del 1962, e Apice Nuovo, costruito per accogliere gli sfollati. Questa doppia identità racconta una storia di resilienza e memoria. Passeggiare per Apice Vecchio è come entrare in un racconto sospeso nel tempo.
Tra rovine affascinanti, chiese sconsacrate, archi in pietra e silenzi evocativi, il borgo antico è oggi un suggestivo museo a cielo aperto. Il protagonista assoluto è il Castello dell’Ettore, imponente fortezza longobarda restaurata, oggi sede di eventi e mostre culturali. La natura si intreccia alle pietre antiche, dando vita a uno scenario romantico e malinconico. A pochi chilometri, Apice Nuovo pulsa di vita quotidiana: scuole, negozi, aree verdi e la vivace Piazza della Repubblica raccontano un paese moderno, nato per rinascere. Il legame tra le due “Apici” è forte e simbolico: qui si cammina tra ciò che è stato e ciò che continua a essere. Visitare Apice significa toccare con mano la storia, cogliere il senso del tempo e lasciarsi incantare da un borgo che sa trasformare la ferita in bellezza.


Curiosità

  • La principessa del castello: Si dice che lo spirito malinconico di una giovane principessa aleggi ancora tra le stanze del Castello dell’Ettore. Vittima di un amore infelice, è oggi la silenziosa custode delle sue antiche mura.
  • Il borgo che piace al cinema: Apice Vecchio è così suggestivo che è diventato un vero set a cielo aperto: tra ruderi e silenzi, registi e cineprese trovano qui un fascino unico, sospeso nel tempo.