foto di Morcone


Morcone non si visita, si conquista. Si sale tra i suoi vicoli in pietra come si scalano le emozioni: passo dopo passo, sguardo dopo sguardo. Abbracciato al crinale del Monte Mucre, questo borgo verticale sembra un anfiteatro sospeso sul tempo, con case che si adagiano dolcemente e archi che raccontano secoli di fede, lavoro e resistenza.

In cima, come un sentinella fiera, svettano i resti del castello longobardo, da cui lo sguardo vola sulla valle del Tammaro in un respiro di bellezza. Il centro storico, compatto e autentico, è un mosaico di portali scolpiti, cortili fioriti e piccole chiese nascoste, frammenti di un silenzio che parla.

Ma Morcone non è solo pietra e panorama. È anche teatro attivocultura viva, e ogni settembre si anima con la Fiera di San Michele, tra le più antiche del Sud, quando il borgo risuona di voci, profumi e passi antichi.

La natura intorno regala sentieri, fontane, boschi e respiro. In tavola si celebrano i sapori del Tammaro: pasta e fagioli, formaggi di pecora, carni alla brace.
Morcone è una salita che emoziona e una discesa che non si dimentica. Non è solo verticale: è profondamente umano.


Curiosità

• Il nome “Morcone” deriva dal latino Mucro, che significa “punta aguzza”, un riferimento alla sua posizione panoramica sul crinale del Monte Mucre.

• Il borgo è citato per la prima volta nell’anno 776 d.C., quando era un gastaldato longobardo.

• Una delle sue strade era attraversata dal tratturo Pescasseroli-Candela, l’antica via della transumanza tra Molise e Puglia.

• Le mura del castello medievale poggiano su basamenti sanniti in opera poligonale: tre epoche in un unico luogo.

La vecchia stazione ferroviaria, inaugurata nel 1882, oggi ospita treni storici turistici: un viaggio tra paesaggio e memoria.

Dicono di noi

    Non ci sono commenti